Occhio a queste scadenze fiscali se hai una badante in casa

Le scadenze che riguardano le famiglie che assumono una badante, quello che si deve conoscere per evitare dimenticanze pericolose.

Una delle professionalità più richieste dalle famiglie italiane è senza dubbio quella della badante. Si tratta della professionista che occupa dell’assistenza dei componenti più fragili della casa: anziani prima di tutto, ma anche disabili e invalidi. È senza dubbio una professione delicata che richiede preparazione e capacità per i compiti importanti che deve svolgere una badante.

giovane e anziana sorridono insieme
Occhio a queste scadenze fiscali se hai una badante in casa – acremar.it

Ormai le badanti non sono più figure estemporanee che improvvisano, si parla invece di professioniste e professionisti dal profilo lavorativo ben preciso. Ciò è testimoniato dal numero sempre maggiore di contratti regolari che vengono registrati e che danno maggiori garanzie rispetto al lavoro nero, pur molto presente nel settore dell’assistenza.

Badante in casa, le scadenze per le famiglie

Chi ha una badante in casa deve ricordare una serie di scadenze di natura contributiva e fiscale, su cui è necessario porre la dovuta attenzione. Le associazione dei datori di lavoro domestico forniscono tutte le informazioni che riguardano contributi previdenziali, certificazione della retribuzione, cedolini paga, tredicesima ed eventuale liquidazione del TFR.

calendario uomo con penna
Badante in casa, le scadenze per le famiglie – acremar.it

Per fornire un supporto ulteriore ecco alcune delle scadenze da ricordare per le famiglie che una badante alle loro dipendenze. Si può cominciare dalle date relative al pagamento dei contributi. Proprio in questi giorni il 10 gennaio per la precisione si è scaduto il IV trimestre dell’anno 2024 con le tabelle degli importi relative. Per il 2025, con tabelle di importi nuovi le scadenze sono, 10 aprile (I trimestre), 10 luglio (II trimestre), 10 ottobre (III trimestre).

Le ricevute dei versamenti sono da conservare e usare per la dichiarazione dei redditi. Scadenze identiche per il contributo Cassacolf, il versamento obbligatorio che integra l’assistenza sanitaria e assicurativa pubblica. L’importo è 0,06 euro l’ora, di cui 0,04 a carica del lavoratore e 0,02 euro a carico del datore. Entro il 17 marzo 2025 il datore di lavoro poi deve consegnare alla lavoratrice domestica (colf, badante, baby-sitter) la certificazione delle retribuzioni, con le somme pagate nel 2024.

Per quanto riguarda la tredicesima questa si versa verso Natale, a dicembre. Momento in cui il datore di lavoro versa anche una parte del TFR. Anche se non c’è un’indicazione di legge precisa, le associazioni di categoria consigliano di pagare ogni anno circo il 70 per cento di quanto maturato, così da non avere cifre troppo alte da versare quando il rapporto di lavoro si conclude.

Infine ricordiamo la busta paga che si consegna di solito a fine mese. Le copie sono due una al dipendente, l’altra resta al datore di lavoro. Nel cedolino da firmare anche dal lavoratore devono essere presenti ferie, permessi, straordinari, malattia e festività.

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