Le patate sono buonissime ma devi fare attenzione quando diventano tossiche e non vanno consumate: ecco come accorgertene.
Le patate sono buonissime e versatili: si possono preparare in tantissimi modi. Cotte al forno, in padella, fatte a purè, fritte, e chi più ne ha, più ne metta. Sono uno degli alimenti alla base della dieta mediterranea e non mancano quasi mai in casa, proprio perché si prestano per realizzare tantissime ricette!
Questi ortaggi, però, sono tanto buoni quanto pericolosi. Infatti possono risultare altamente tossici per l’organismo per via di alcune loro componenti (solanina e chaconina). A quel punto il loro consumo andrebbe totalmente evitato. Non tutti sanno questo, e le mangiano lo stesso oppure pensano che, cuocendole, tutto ciò che c’è di tossico, scompaia.
Purtroppo non è affatto così e ci sono alcuni dettagli a cui fare attenzione per accorgersi quando le patate sono ormai tossiche e da buttare via.
Come capire quando le patate sono tossiche e non vanno consumate
Le patate possono risultare altamente tossiche se il loro quantitativo di solanina e chaconina diventa elevato. Questi elementi si accumulano soprattutto sulla buccia o quando le patate non vengono conservate nel modo corretto. A quel punto diventano verdi e germogliano (fenomeno che si attiva in risposta alla luce).
Il fatto che diventino verdi e germoglino è in realtà un campanello d’allarme: vuol dire che i livelli degli alcaloidi contenuti in esse, sono aumentati, e quindi le patate risulteranno tossiche per l’organismo. Quantità importanti di solanina possono generare disturbi che si riversano sull’apparato digerente, sul sistema cardiovascolare e su quello nervoso. I sintomi possono essere diversi, tra i quali dolori addominali, vomito, nausea, diarrea, mal di testa e febbre.
Nei casi più gravi ci sono essere anche perdite di conoscenza, alterazioni delle funzioni respiratorie e cardiache. Ovviamente più patate germogliate si mangiano e più le conseguenze dell’intossicazione possono diventare serie. Altri fattori da considerare sono anche lo stato di salute e il peso di chi le ha ingerite. I rischi più grandi possono esserci per determinate fasce di persone come neonati, bambini e donne in gravidanza. In genere è molto facile acquistare tante patate e lasciarle per diverso tempo inutilizzate, magari conservate anche in malomodo.
È proprio quando si sta per cucinarle che bisogna fare attenzione all’eventuale presenza di germogli: se ce ne sono pochi e piccoli, le patate sono ancora perfettamente commestibili. Basterà solo tagliare le parti dove ci sono i germogli. Se invece sono tanti e lunghi più di 1 cm, allora la soluzione percorribile è buttare via le patate e non consumarle.
Infine, se le patate sono verdi, vuol dire che hanno un’alta concentrazione di solanina. A quel punto, si possono consumare solo le parti che hanno un colore normale. Oltre al fatto che queste patate sono tossiche, anche il loro sapore sarà particolarmente amaro e si rischierà, oltre che stare male, anche di mangiare qualcosa di davvero poco gradevole. Per tutti questi motivi è importante conservare nel modo corretto le patate, in un luogo fresco, buio e asciutto.