Conoscete lo sconto comodato IMU disponibile nel 2025? Permette di risparmiare parecchi soldi ma bisogna agire tempestivamente.
Esenzioni, riduzioni e sconti permettono di risparmiare sull’Imposta Municipale Unica anche se in possesso di seconde case oppure prime case appartenenti alle categorie catastali di lusso, A/1, A/8 e A/9. Naturalmente bisognerà soddisfare specifiche condizioni.
La normativa IMU prevede una serie di esenzioni e riduzioni dell’IMU per le famiglie italiane. L’obiettivo è alleggerire l’onere per alcuni cittadini ma non per tutti. Un unico vero Bonus IMU non esiste, sono diverse le agevolazioni concesse dallo Stato ai proprietari, usufruttuari, comodatari di un immobile. L’esonero permette di evitare completamente il pagamento della tassa mentre le riduzioni prevedono sconti per pagare somme più basse rispetto a quelle dovute.
Bisogna ricordare come ogni anno potrebbe essere attivate modifiche alla normativa con cancellazioni di misure (ricordiamo il Bonus IMU del 2023 per le imprese turistiche poi scaduto e non rinnovato) oppure l’introduzione di nuovi aiuti (come l’esenzione IMU per i proprietari di immobili occupati da terze persone introdotta nel 2023). Al momento, ad esempio, è previsto lo sconto IMU del 50% su alcune tipologie di fabbricati – di interesse storico e artistico, inabitabili o inagibili – e del 25% per chi affitta un immobile con contratto di locazione a canone concordato. Da poco introdotto anche l’esonero per il coniuge separato costretto a cambiare residenza lasciando la casa di proprietà all’ex. Poi c’è lo sconto comodato IMU.
Come risparmiare sull’IMU nel 2025 con il comodato
Dare un immobile in comodato gratuito al figlio (oppure al genitore) significa avere la possibilità di abbattere la spesa dell’IMU del 50%. Questa norma è stata attivata nel 2020 ed è ancora in vigore nel 2025. Bisogna fare in fretta, però, con la sottoscrizione del contratto che dovrà essere regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate.
Lo sconto si applica in relazione ai mesi in cui realmente la casa è stata concessa in comodato. Perché l’agevolazione si applichi è indispensabile che i requisiti siano soddisfatti per il maggior numero di mesi possibile (un mese intero sarà conteggiato se il possesso si estende per più della metà dei giorni del mese). La pianificazione del risparmio fiscale, dunque, è fondamentale per agire tempestivamente e non perdere soldi.
Oltre all’aver dato l’immobile in comodato al familiare sarà necessario rispettare altre condizioni per ottenere lo sconto.
- La casa concessa in comodato non dovrà appartenere alle categorie A/1, A/8, A/9,
- il comodatario dovrà destinare la casa ad abitazione principale,
- chi cede l’immobile in comodato non dovrà avere altre case di proprietà oppure avere solo un altro immobile di proprietà adibito ad abitazione principale,
- il contratto dovrà essere registrato all’Agenzia delle Entrate anche se verbale,
- il comodante (chi cede la casa) dovrà avere la residenza anagrafica e la dimora abituale nello stesso Comune in cui si trova l’immobile concesso in comodato.