La gestione del denaro quando si lascia il mondo del lavoro può diventare problematica: quali errori non compiere per non andare incontro al rischio di creare debiti.
L’idea di andare in pensione è qualcosa di estremamente polarizzante. C’è infatti chi non vede l’ora di lasciare il mondo del lavoro e comincia a sognare il momento in cui avrà finalmente tutto il tempo libero che ha sempre desiderato per coltivare hobby e passioni, mentre c’è chi guarda al momento dell’addio al lavoro come ad un dramma dal quale fuggire.
I motivi per cui si può desiderare di continuare a lavorare sono sostanzialmente due: da un lato c’è la preoccupazione per la mancanza di introiti sufficienti a coprire debiti e spese, dall’altro c’è la meno pressante ma comunque ingombrante paura di non sapere cosa fare una volta che l’impegno quotidiano si è concluso.
Lavorare per 40 e più anni crea una routine giornaliera difficile da scardinare e che, per quanto possa essere stressante e pesante da gestire, da un corso alle giornate e alle settimane, permettendo al lavoratore di portare avanti delle task quotidiane che lo fanno sentire utile, ma anche di coltivare dei rapporti giornalieri che fatalmente con la distanza si perdono.
Va considerato poi un altro aspetto del tempo libero, se è vero infatti che se ne ha tanto per fare ciò che si desidera, è altrettanto vero che se la pensione non è alta molte delle cose che si vorrebbero fare sono impedite dalla mancanza di denaro a finanziarle. Ecco dunque che subentra la necessità di gestione del denaro e della pensione.
Si potrebbe desumere che la libertà dall’impegno quotidiano è di fatto fittizia, poiché al di là di una più oculata e placida gestione del tempo a disposizione spesso si è legati mani e piedi ad una routine a volte noiosa. L’errore che compiono molti, infatti, è quello di dare libero sfogo a tutti i desideri per anni repressi per necessità e dunque spendere più di quanto si ha a disposizione.
La prima cosa da fare è resistere alla tentazione di sottoscrivere abbonamenti non troppo utili: avere tempo a disposizione può spingere ad abbonarsi a riviste, servizi streaming, teatri, stadi e quant’altro, ma poi di non avere voglia di sfruttare a pieno queste possibilità di passare il tempo. Dunque è meglio valutare bene quale abbonamento si sfrutta fino in fondo e cancellare gli altri.
Il maggior tempo libero può spingere ad un maggiore consumo e dunque alla richiesta di prestiti o all’acquisto di prodotti e oggetti che ci solleticano ma non sono utili. Meglio valutare bene ogni acquisto ed evitare il più possibile di chiedere prestiti se non necessari. A questo ambito appartiene anche il desiderio di acquistare un’auto nuova, ne abbiamo davvero bisogno? Se la risposta è no, faremmo meglio a non indebitarci per avere un bel pezzo da collezione in garage.
L’acquisto di una casa va ponderato ed è anche utile pensare di cambiare casa in favore di una più piccola e confortevole (nonché con minori costi di gestione) nel momento in cui ormai i figli sono lontani da casa e non abbiamo bisogno di troppi spazi. Accendere un mutuo è altamente sconsigliato qualora non si abbiano dei risparmi o una pensione molto alta, inoltre è bene cercare di ridurre la cifra e gli anni utili ad estinguerlo.
Non bisogna dimenticare la regola delle tre mensilità per le spese impreviste. Avere come liquidità l’ammontare di 3 mesi di pensione può infatti coprire le spese impreviste senza gravare troppo sulla mensilità o costringere a ritardare il pagamento delle spese fisse. Infine può essere utile investire in modo oculato il proprio denaro, poiché questo potrebbe consentire se fatto nel modo giusto di guadagnare senza lavorare.
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